Alla scoperta del Dominato Leonense

E’ un connubio tra arte e natura la gita fuori porta che la Fondazione Dominato Leonense propone ai propri soci domenica 26 giugno. Oltre che con la visita guidata alla cattedrale di Acquanegra, il nostro bagaglio culturale si arricchirà con le informazioni sulle coltivazioni biologiche dell’azienda Iris di Calvatone presso cui faremo tappa per concludere la serata con un buffet a base di prodotti biologici e del Dominato Leonense.

basilica acquanegraAcquanegra, comune della provincia di Mantova, il cui toponimo “Aquanigra” già ci fa pensare alle condizioni idrogeologiche del territorio: marnoso, torboso e quindi dalle nere acque. Fu abitato già a partire dal II secolo d.c. come testimonia una lapide (ora presso il Palazzo Ducale di Mantova) relativa ad un tempio dedicato a Iside. Nel fertile territorio tra di due fiumi Chiese e Oglio si insediò (forse già a partire dal VII secolo) una comunità di monaci Benedettini che godette di generose donazioni di terreni e che si impegnò in importanti opere di bonifica.

E’ a questi monaci che si deve la fondazione dell’ Abbazia di San Tommaso e della parrocchiale nelle originarie forme romaniche. Scarse sono le notizie di questo monastero, la più antica risale al 1055, tanto che non permettono minimamente di ricostruire un passato ricco ed interessante. Una storia nella quale ebbe un ruolo anche l’abbazia di S. Benedetto, fondata a Leno da Re Desiderio, dalla quale il monastero di S. Tommaso dipendeva.

L’abate, chiamato in seguito conte, godette di privilegi feudali che furono confermati anche dai Gonzaga e soppressi solo nel 1772. Ma la situazione giuridica del monastero nel corso dei secoli non fu affatto chiara: numerose le controversie tra la comunità civile e i religiosi. Già prima del 1457 fu sicuramente trasformata in commenda. Nel 1567 fu trasformata in Vicaria perpetua. Tra le frammentarie informazioni si scopre che il monastero possedette probabilmente non solo un archivio ma anche una biblioteca e forse uno scriptorium.

Del complesso monastico oggi rimane solo la chiesa. Non si conosce la data di costruzione dell’edificio, ma nel 1057 una bolla papale concedeva all’Abbazia la prerogativa di erigere un Battistero, diritto questo riservato alle sole Pievi. Il campanile pure di origine romanica è stato rimaneggiato nel XVII secolo.

Entrando nella basilica, come in tutte le chiese romaniche, siamo avvolti dal buio che, man mano ci si dirige verso l’altare, lascia posto alla luce, così succede al peccatore che si avvicina progressivamente a Dio. All’interno i mosaici, gli affreschi che pur rimaneggiati e rovinati mantengono intatta la loro finalità: attraverso il simbolismo, le allegorie istruiscono gli uomini agli insegnamenti della fede e li conducono alla vita eterna.

La nostra guida sarà il professor Gianmario Andrico che ci invita a questa visita con il messaggio-segreto di Acquanegra e della sua abbazia : ‘l’arte non è fatto decorativo ma il più mirabile e sublime strumento a disposizione per conoscere se stessi.’

Dopo aver nutrito la nostra mente, la tappa successiva prevede il ristoro per il nostro corpo con un buffet in campagna presso la cooperativa Iris a Calvatone (Cr). Qui, il titolare Maurizio Gritta ci farà da “guida” attraverso i tesori non più dell’arte, ma della natura: le coltivazioni biologiche (certificate AIAB e I.C.E.A.) della sua azienda situata all’interno del Parco Naturale Oglio Sud.

Faremo due passi per vedere da vicino campi coltivati senza l’uso di pesticidi e di concimi chimici, ne ammireremo i prodotti , ma soprattutto avremo la possibilità di assaggiarli nel buffet.

Vi aspettiamo!

 

di Giusy Tomasoni

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