Il grande maestro Ronald Johnson in Villa Badia

 

Il Corpo Musicale Lenese “V.Capirola” ha avuto l’onore di ospitare presso la propria sede di Villa Badia, nei giorni scorsi, il grande maestro Ronald Johnson, eminente personalità e indiscusso maestro nel circuito delle Wind Symphony, le grandi orchestre a fiati statunitensi.

Banda con Johnson corpoLunedì 8 giugno è stato ospite per una sessione di prove. Da grande professionista qual è, non conoscendo le meccaniche di lavoro del gruppo si è inizialmente limitato a osservare, non risparmiando comunque la propria conoscenza e dispensando, di volta in volta, consigli e suggerimenti. Le sue indicazioni erano misurate opinioni e interessanti osservazioni di un grande uomo di musica che, pur stando sul piedistallo del direttore, si è saputo mantenere umile.
Una volta salito in cattedra ha ribadito quanto sia in realtà difficile dirigere, e restare soli, quasi nudi, mentre il pubblico alle tue spalle giudica. L’interazione sociale era così forte, e soprattutto sincera, che l’intera prova pareva un dialogo con strumenti.

In merito alla situazione bandistica europea e italiana, Ronald Johnson ha affermato di apprezzare la gratuità e volontarietà della musica, ma soprattutto l’idea di banda, che prima ancora di essere insieme di esecutori, è una comunità di amanti della musica e in particolare un’aggregazione sociale, a differenza dell’America, dove l’organizzazione bandistica è molto più curricolare, strutturata e professionale.

Complimenti anche per le capacità del Corpo Musicale Lenese: “E’ un gruppo con un’ottima base, specie per la giovane età dei componenti”, ha affermato. L’incontro è proseguito anche oltre l’orario di prova, e il Maestro si è intrattenuto sino a tarda ora al piccolo rinfresco organizzato per lui.

Johnson, deluso da come la tecnologia abbia impoverito l’animo e i rapporti umani, crede che la musica sia forse una delle poche cose davvero umane rimaste: non conta lo spartito, che non è più che un semplice codice, un’opinione dell’autore su un’emozione, ma l’espressività dello strumentista, la sua interpretazione, quanto di suo può aggiungere al tutto.

E in una tiepida serata estiva, un grande maestro ha così ricordato come la musica è passione e come la passione dovrebbe essere il motore di ogni nostro passo.

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