A Bagnolo Mella, “L’ultimo rigore di Faruk”

 

Mercoledì 31 gennaio alle ore 20.45 presso Palazzo Bertazzoli di Bagnolo Mella, l’Associazione Culturale “CaraMella” propone l’incontro con l’autore Luigi Riva. «Sono quasi le 7,30 della sera a Firenze. Nessuna brezza è arrivata a dare un briciolo di refrigerio. Ai calci di rigore si consuma il destino di quella che sarà l’ultima Jugoslavia alla fase finale di una competizione mondiale». Una vicenda emblematica del rapporto perverso tra sport e politica. Nella tragica e violentissima dissoluzione della Jugoslavia, un calcio di rigore sembrò contrassegnare il destino di un popolo. Un penalty divenne nei Balcani il simbolo dell’implosione di un intero Paese, e dei conflitti che sarebbero seguiti di lì a poco.

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Intuendo la complessità di un evento che sembrava soltanto sportivo, il giornalista Gigi Riva racconta con attenzione da storico e sensibilità da narratore un tiro fatale, sbagliato il 30 giugno del 1990 a Firenze da Faruk Hadžibegić, capitano dell’ultima nazionale del Paese unito. La partita contro l’Argentina di Maradona nei quarti di finale del Mondiale italiano portò all’eliminazione di una squadra dotata di enorme talento ma dilaniata dai rinascenti odi etnici. Leggenda popolare vuole che una eventuale vittoria nella competizione avrebbe contribuito al ritorno di un nazionalismo jugoslavista e scongiurato il crollo che si sarebbe prodotto.

Proprio per la sua popolarità il calcio è sempre servito al potere come strumento di propaganda. Basti pensare all’uso che Mussolini fece dei trionfi del 1934 e 1938, o a come i generali argentini sfruttarono il Mondiale in casa del 1978, durante la dittatura. Oppure, ai giorni nostri, a come lo Stato Islamico abbia deciso di colpire lo Stadio di Francia durante una partita per amplificare il suo messaggio di terrore. Ma si potrebbe sostenere che in nessun luogo come nella ex Jugoslavia il legame tra politica e sport sia stato così stretto e perverso.

Attraverso la vita del protagonista e dei suoi compagni (molti dei quali diventati poi famosi in Italia, da Boban a Mihajlović, da Savićević a Bokšić, da Jozić a Katanec), si scopre il travaglio di quella rappresentativa nazionale e del suo allenatore Ivica Osim, detto «il Professore», o «l’Orso». Nelle loro gesta si specchia la disgregazione della Jugoslavia e la spregiudicatezza dei suoi leader politici, che vollero utilizzare lo sport e i suoi eroi per costruire il consenso attorno alle idee separatiste. In questo senso il calcio è stato il prologo della guerra con altri mezzi, il rettangolo verde la prova generale di una battaglia. Non a caso si attribuisce agli scontri tra i tifosi della Dinamo Zagabria e della Stella Rossa di Belgrado il primato di aver messo in scena, in uno stadio, il primo vero episodio del conflitto. Ed è nelle curve che sono stati reclutati i miliziani poi diventati tristemente famosi per la ferocia della pulizia etnica a Vukovar come a Sarajevo.

Per il loro valore emblematico le vicende narrate, risalenti a un quarto di secolo fa, sono ancora tremendamente attuali. E non è così paradossale scoprire in esergo a queste pagine le parole beffarde che Diego Armando Maradona rivolse all’autore: «Occupati di politica internazionale, il calcio è una cosa troppo seria».

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Luigi Riva è stato direttore del Giornale di Vicenza dal 4 giugno 2001 al 20 ottobre 2002. È stato caporedattore centrale del settimanale L’Espresso dal 2012 al 2016. È stato a lungo inviato speciale nell’ex Jugoslavia e in Medioriente rispettivamente per il Giorno e L’Espresso. Ha lavorato anche al Giornale di Bergamo, Gazzettino, e D – la Repubblica delle donne. Attualmente è editorialista del gruppo Espresso. Ha scritto i libri Jugoslavia il nuovo Medioevo (Mursia 1992, con Marco Ventura); L’Onu è morta a Sarajevo (Il Saggiatore 1995, con Zlatko Dizdarevic), I muri del pianto (UTET-De Agostini, 2006) e il romanzo Le dernier pénalty (Editions du Seuil, Parigi, 12 maggio 2016, poi uscito in Italia da Sellerio, Palermo, il 19 maggio dello stesso anno, col titolo L’ultimo rigore di Faruk). Il libro ha vinto il “Prix Etranger Sport et Littérature” assegnato dall’ “Association des Ecrivains Sportifs” al miglior volume scritto in lingua straniera e pubblicato in Francia nel 2016. Sempre nello stesso anno in Francia è stato anche inserito nella cinquina di finalisti del “Prix Jules Rimet“. In Italia nel 2017 il libro ha vinto la 51ª edizione del Concorso letterario del Coni per la sezione narrativa e ha ottenuto la menzione speciale al premio letterario “Antonio Ghirelli“. Ha scritto anche soggetto e sceneggiatura dei film Il Carniere (Premio Amidei per la sceneggiatura e nomina al David di Donatello sempre per la sceneggiatura, Clemi 1997) , Nema problema (2004), Il sorriso del capo (2011).

 

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L’ULTIMO RIGORE DI FARUK  –  Una storia di calcio e di guerra
INCONTRO CON LO SCRITTORE GIGI RIVA
Quando: Mercoledì 31 gennaio –ore 20.45
Dove: Palazzo Bertazzoli, Via XXVI Aprile Bagnolo Mella (BS)
Ingresso libero

Per informazioni
Associazione Culturale Teatrale “CaraMella”
Via Re Desiderio, 1 – Leno (Bs)
tel.: 030-6821448
mail: fbtedo@gmail.com
www.teatrocaramella.it

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